31 ago 2016

Le virtù del Luppolo

Fiori del Luppolo
Il Luppolo, in latino Humulus lupulus, è una pianta rampicante volubile comune in tutto il vecchio continente. Non è difficile trovarlo lungo le strade, ai bordi delle radure, da solo o associato alla comune vitalba (Clematis vitalba), con la quale condivide il comportamento di "scalare" altre piante o qualsiasi tipo di sostegno per arrivare alla luce. E' una specie molto veloce tra l'altro, e benché la sua stagione vegetativa sia limitata alla primavera-estate, cresce letteralmente "a vista d'occhio", allungando i suoi tralci rivestiti di eleganti foglie tri e pentalobate di colore verde medio. E' una pianta dioica, dove fiori maschili e femminili sono portati su individui separati. Sulla pianta femmina, in estate, si aprono i caratteristici fiori resinosi, a forma di cono, che vengono raccolti ed essiccati per essere utilizzati all'interno dei birrifici. 
Bill Laws, nel suo curioso e divertente libro "Le 50 piante che hanno cambiato il corso della Storia", cita il luppolo fra una di queste, osservando come l'aggiunta di questo vegetale nella nota bevanda, ne abbia permesso la conservazione e, in definitiva, favorito un notevole incremento del suo consumo a livello mondiale. Inizialmente infatti, la bevanda in uso nel Nord Europa e soprattutto in Inghilterra era la cosiddetta Ale, ricavata dalla fermentazione di orzo maltato  (orzo germinato e poi essiccato), che, dopo il processo di bollitura veniva addizionato di alcune erbe. Pur essendo una bevanda "sterile", almeno subito dopo i processi di fermentazione, la Ale non era in grado di conservarsi a lungo, ma inacidiva con rapidità, specie in estate.

Non si sa esattamente come avvenne l'incontro del luppolo con la Ale, che avrebbe prodotto la birra. Sicuramente la felice intuizione o la fortunata casualità avvenne nel Medio Evo e, secondo Laws, quasi sicuramente all'interno di qualche convento di monaci, dove i buoni Padri,  fra una orazione e l'altra, si dedicavano a mille attività, tra cui la ben nota produzione di birra e liquori. Nel 736 d.C i documenti del monastero benedettino di Weihenstephan, nei pressi di Monaco di Baviera, riportano cenni relativi all'uso del luppolo come ingrediente nella fabbricazione della birra.
 La Birra Weihenstephan esiste tuttora ed è una nota marca bavarese, considerato il più antico stabilimento di birra al mondo, con la sola differenza che, invece di essere prodotta in un convento, viene prodotta all'interno di stabilimenti universitari, tanto che i bavaresi la definiscono scherzosamente "Birra degli studenti".


L'aggiunta di fiori di luppolo nella birra permise alla bevanda non solo di conservarsi molto più a lungo (dal momento che è un antibatterico naturale), ma ne migliorò molto il sapore conferendole il gusto amarognolo, che si bilanciava a quello dolciastro del malto. Oltre a questo, permetteva la coagulazione delle proteine in sospensione nella bevanda, favorendo il processo di chiarificazione. La possibilità di conservare a lungo la birra ne favorì naturalmente la sua diffusione e commercializzazione in tutta Europa, e, nei secoli a venire, nelle colonie del Nuovo Mondo, anche se gli Inglesi (notoriamente orgogliosi), furono inizialmente restii ad aggiungere questo ingrediente nella loro Ale
Il Luppolo, fino ad allora considerata pianta invasiva dei campi  e relegata alle boscaglie, divenne improvvisamente importante, tanto che il centro Europa, e in particolare la Germania, cominciò a riempirsi di coltivazioni di questa specie. 
Nei paesi mediterranei, terre di vino, tradizione e consumo di birra si sono affermati solo nell'ultimo secolo. Tuttavia il Luppolo è una pianta conosciuta e apprezzata per il suo uso in cucina, poichè i germogli, raccolti in primavera, possono essere lessati e consumati, come si fa con gli asparagi, saltati in padella oppure usati per la realizzazione di minestre e risotti. 

Al di là della sua importanza a livello industriale inoltre, il Luppolo può essere anche un insolito ed raffinato rampicante da giardino, semplice da coltivare, veloce nel ricoprire pergole e gazebo, elegante con il suo fogliame verde e fitto, soprattutto in contesti classici e formali, che giocano soprattutto su verde e geometrie. 

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