23 ago 2016

L'Orto Botanico di Berlino

Tentando di sfuggire al caldo torrido, ho deciso di fare una puntatina a Berlino alla fine di Luglio. Decisione quanto mai felice, dato che, nonostante le temperature fossero considerate "proibitive" per un nordico, in realtà non si superavano i 30°C nelle ore più calde, privilegio raramente concesso dalle estati mediterranee. Conosciuta principalmente come la città più giovane, trasformista e alternativa d'Europa (ed è vero), Berlino ha, fra le altre cose, l'Orto Botanico più grande del continente. Situato fuori dal centro, si estende su una superficie complessiva di ben 43 ettari, suddivisi fra Arboreto, ricostruzione di ambienti naturali da tutto il mondo (raccomando caldamente la prateria americana e il giardino giapponese) e le strutture coperte, con la colossale Tropenhaus, che, oltre ad essere una delle serre più grandi al mondo, è un fantastico esempio di architettura in ferro e vetro degli inizi del XX secolo. 
Tropenhaus con giardino all'italiana
Il giardino è stato realizzato fra la fine dell'800 e gli inizi del '900 su disegno dell'architetto Alfred Koerner con l'obiettivo di introdurre e studiare le specie esotiche provenienti dalle colonie tedesche. Passeggiando all'interno del giardino, si passa da un momento all'altro dal continente nordamericano, con le sue conifere monumentali e le praterie di graminacee e fiori selvatici, al fascinoso e misterioso giardino giapponese, con  viali ombrosi e freschi ricchi di acqua, felci, Hosta, Astilbe, Aceri, Hydrangee e padiglioni per riposarsi.


Padiglione del Giardino Giapponese
Per gli appassionati dei giardini rocciosi e della flora d'alta quota, è possibile scalare in un paio d'ore le Alpi, i Pirenei e il Caucaso, ricostruite in scala e arricchite con tutte le specie rupestri endemiche di queste vette. Non mancano naturalmente rappresentazioni dei boschi mitteleuropei, propri dei padroni di casa, con prevalenza di Faggi, Querce, Carpini, Frassini, Aceri ed Abeti, mentre la parte tipica della macchia mediterranea è presente "al coperto", dato che il clima berlinese non sempre si sposa con la sopravvivenza di Oleandri, Olivi, Cipressi, Lecci, e in generale arbusti tipici di macchia e gariga. 
Prateria nordamericana

Attraversando l'Arboretum si incontra il Padiglione delle Rose, che purtroppo non ho potuto vedere in tutta la sua magnificenza, dal momento che la maggior parte delle fioriture erano già terminate, ma che sicuramente vale una visita nei mesi di maggio-giugno. 


La parte coperta è costituita da un sistema di serre che occupa tutta la zona est parco e che si sviluppa in maniera simmetrica attorno al corpo centrale costituito dalla Tropenhaus, contornata all'esterno da un giardino all'italiana. All'interno è possibile passare dal Sudamerica all'Australia, dal clima tropicale umido a quello sub-desertico delle Cactacee, fino alla foresta pluviale, con enormi formazioni di felci-albero. 

Interno di una delle serre
Annesso all'Orto botanico è visitabile inoltre il Museo Botanico, nato tra il 1905 e il 1906 dai resti dell'ex-erbario reale e situato all'ingresso della via König-Luise-Straße. Oltre a vastissime raccolte di piante di interesse scientifico, il Museo Botanico comprende il Museo da esposizione, l'unico museo puramente botanico in tutta Europa. Qui si possono ammirare e studiare numerose varietà del regno vegetale, ma anche gli arredi vegetali funebri ritrovati nelle tombe dei faraoni egizi.


Al termine della lunga passeggiata infine, raccomando una sosta-ristoro nel ristorante situato in prossimità dell'ingresso di Eichenstrasse, perfetto per un buon pranzo, godendosi la vista sul laghetto, arricchito di specie palustri e ninfee: un'oasi di tranquillità e, per i buongustai, buon cibo, buona birra berlinese e camerieri gentilissimi e affabili. 


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