13 gen 2017

Cinema, giardinaggio e giardini

Ieri sera, mentre guardavo per la decima volta quella simpaticissima commedia inglese che è L'Erba di Grace, riflettevo sulla presenza del giardino, da protagonista o solo da sfondo,  nel mondo del cinema. 

L'Erba di Grace
L'Erba di Grace è indiscutibilmente uno di questi film, nel quale il tema centrale non è tanto la produzione massiccia di germogli di Cannabis, quanto la dedizione di Grace al suo hobby, che è tutto il suo mondo. Bellissima la scena di quando il suo aiutante le chiede aiuto per migliorare lo stato di salute delle povere piante moribonde e lei, pur constatando che sono piante illegali, risponde: "Queste povere piante sono sofferenti: sono giardiniera, il mio dovere è quello di aiutarle". E così fa, mettendo a disposizione la sua attrezzatissima serra e adottando tutte le strategie possibili per far sopravvivere e germogliare le povere sciagurate, con la tacita connivenza di tutta la comunità. 

Altro film sul tema è Greenfingers (Pollice Verde), commedia inglese del 2001 con Helen Mirren e Clive Owen, che, non so perchè, non sono mai riuscita a trovare in Dvd con il doppiaggio italiano. 
In questo caso il tema centrale è la funzione del giardinaggio come attività di recupero per carcerati, che riesce a motivare un indifferente detenuto impersonato da Clive Owen, per il quale inizialmente non fa differenza pulire una latrina o una qualunque altra attività e che scopre, dopo poco tempo, di avere un'anima da vero giardiniere. Il segnale scatta, in particolare, quando scopre che da un mucchietto di semi regalatogli da un compagno di cella e seminato nel mezzo del cortile, sbocciano dei fiori, che egli, d'istinto, difende dal calpestio incurante di altri carcerati. 
Pian piano viene coinvolto nel programma di riabilitazione, sostenuto da una eccentrica nobildonna (Helen Mirren), un intero gruppo di galeotti, che ottengono risultati così strabilianti da meritarsi un riconoscimento al prestigioso Hampton Court Palace Flower Show, ma soprattutto scoprono una nuova ragione di vita attraverso il giardinaggio. 
Un terrazzo surrealista quanto il film fa da sfondo ad una delle commedie più divertenti di Pedro Almodovar, Donne sull'orlo di una crisi di nervi. 
Il terrazzo di Donne sull'orlo di una crisi di nervi
La protagonista, Pepa, interpretata da una fantastica Carmen Maura, vive in un attico al centro di Madrid con una terrazza piena di piante, che lei cura e con le quali parla. Dal momento che ha deciso di trasferirsi, Pepa assicura alle piante, così come alle galline del pollaio improvvisato in terrazza, che non le avrebbe abbandonate, ma portate con sè nel nuovo appartamento. Phormium, Oleandri, Strelitzie, Philodendron, fanno da contorno a numerose scene tragicomiche che si susseguono in una giornata concitata, durante la quale a casa di Pepa arrivano i personaggi più strani: l'amica coinvolta con un terrorista,  Carlos (un giovanissimo Antonio Banderas), figlio dell'amante della protagonista con la sua fidanzata, che vorrebbero affittare l'appartamento che Pepa ha deciso di lasciare; agenti di polizia che cercano l'amica, la moglie impazzita dell'amante di Pepa, che vuole ammazzare il marito, il tecnico che deve riparare il telefono che Pepa ha gettato dal terrazzo.. 
Gli scombinati protagonisti del film sulla terrazza
Al termine del film Pepa si rilassa esausta nel suo giardino domestico in compagnia della fidanzata di Carlos, che si è finalmente svegliata dopo aver dormito un giorno intero, per aver bevuto un gazpacho pieno di tranquillanti.. e riflette che in fondo il suo appartamento le piace e decide di non trasferirsi. 

Saltando da un'epoca all'altra. mi viene in mente Marie Antoniette, diretto da Sofia Coppola e interpretato Kirsten Durst, in cui la regina più capricciosa della storia trascorre la sua esistenza nella cornice degli splendidi giardini di Versailles, che lei stessa contribuisce ad ampliare. 
I giardini di Versailles, protagonisti di Marie Antoniette 
Elegge infatti il Petite Trianon come suo rifugio privato, nel quale, per sfuggire all'opprimente clima della reggia, cerca di ricostruire uno stile di vita più vicino alla natura, con orto, prati fioriti, paesaggi rurali, oche, caprette e galline.
Il paesaggio bucolico dei giardini del Petite Trianon
C'è anche un riferimento specifico a quello che oggi viene definito in gergo "giardino di pronto effetto", quando, parlando con il giardiniere di corte, chiede che vengano messe a dimora piante già grandi per realizzare un nuovo viale; salvo ripiegare sulle piante piccole inizialmente proposte dal giardiniere, quando le viene fatto notare che in un mese ha già speso per il suo guardaroba l'intera disponibilità di denaro assegnatole.
Ed è sempre nel giardino che si svolge una delle ultime scene, annunciatrice della tragedia che si abbatterà di lì a qualche anno sulla famiglia reale: il re e la regina, costretti dagli eventi, lasciano Versailles in carrozza, percorrendo uno dei viali di tigli voluti da Maria Antonietta. Mentre la regina guarda fuori, il re le domanda: "State ammirando i vostri tigli?" e lei risponde: "Dico addio per sempre".
La lista di cinema e giardino potrebbe allungarsi in maniera sproporzionata. Ditemi, quali sono i vostri suggerimenti?


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