Giardini in Italia e nel mondo

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"Se vuoi essere felice un giorno, trascorrilo a tavola con un amico. 
Se vuoi essere felice un mese, compi un viaggio. 
Se vuoi essere felice per un anno, sposati. 
Se vuoi essere felice per tutta la vita, costruisci un giardino."  Proverbio cinese
"Giardino: terreno, per lo più cinto da muro, steccato o cancellata, coltivato a piante ornamentali e fiorifere, destinato a ricreazione e passeggio" da enciclopedia Treccani.
L'Enciclopedia Treccani dà una definizione un po' riduttiva di Giardino, limitandosi alla sua etimologia derivata dal termine indogermanico Gart o Hart, con il significato di "cingere, circondare": per definizione storica è quindi una porzione di superficie delimitata, normalmente destinata alla coltivazione di piante. In realtà il Giardino ha rappresentato sempre molto di più per l'uomo, tanto che si identifica con il termine arcaico di paradiso, (dal persiano pairidaeza, da cui anche l'ebraico pardeš, attraverso il greco παράδεισος) con il significato primitivo di "giardino recinto", "verziere", "parco").
Giardino dell'Eden
In tutte le principali religioni, da quella ebraica, fino all'Islam, passando per il Buddhismo e il Cristianesimo, il Giardino è un luogo di pace e di serenità, agognato premio nell'Aldilà per una vita vissuta degnamente, simbolo di bellezza, abbondanza e benessere. Forse è quest'origine divina che ha decretato il successo del Giardino nella storia dell'uomo, o più semplicemente il desiderio di circondarsi di un lembo di natura: sta di fatto che, anche se privo dei frutti appetitosi della Bibbia o delle fonti e dei rivoli di latte e miele del Corano, il Giardino è un luogo di piacere, nel quale si cerca istintivamente un rifugio, organizzato per coltivare vegetali non solo a scopo alimentare, ma soprattutto estetico.

Giardino arabo
Dai primi giardini conosciuti, risalenti all'Antico Egitto, ai famosi Giardini Pensili di Babilonia, considerati una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, sino ad oggi, il concetto e la struttura del giardino hanno subito varie evoluzioni, dovute a influenze religiose e laiche.
Giardini pensili di Babilonia
Mentre il  giardino greco era un'appendice del tempio e dimora degli Dei, quello romano (Hortus) era un posto di pace e di tranquillità, un rifugio dalla vita cittadina, un luogo pieno di significati religiosi e simbolici. I colori non erano predominanti, al contrario la struttura era data da elementi sempreverdi, quali Alloro, Cipresso, Bosso, Pino, Leccio, Mirto, Acanto, Capelvenere e, come in tutti i giardini delle civiltà mediterranee, l'acqua era sempre presente, sotto forma di vasche e fontane.

Giardino dell'Antica Roma
I modelli romani saranno ripresi secoli dopo e adottati nei giardini del Rinascimento, del Barocco e del Classicismo, fino ai giorni nostri.

Hortus conclusus medioevale
Nel Medio Evo la cura del giardino è affidata ai monaci, chiusi all'interno delle mura del convento: depositari della cultura, delle scienze e della fede, l'Hortus conclusus si divide in Orto, Frutteto (pomaria), Giardino con alberi (viridaria), Erbario (herbaria), quest'ultimo destinato alla coltivazione delle erbe medicinali e officinali. Nella parte meridionale del Mediterraneo invece, fiorisce il giardino arabo, di cui i Giardini del Generalife a Granada rappresentano uno degli esempi più belli in Europa.

Giardino del Generalife
Il Giardino arabo era progettato per rappresentare il paradiso, pieno di colture ornamentali, frutteto e orto che soddisfano tutti e cinque i sensi: la vista con i colori dei fiori e le linee armoniose; l’olfatto con i profumi intensi di ogni stagione; il tatto con la freschezza degli alberi e delle foglie in particolare; il gusto con i frutti sempre presenti; l’udito con lo scorrere dell’acqua.

Giardino classico di Villa Gamberaia
A partire dal 1400,  il giardino rinascimentale, barocco e francese dell'Età moderna collocano l'uomo al centro dell'universo e rappresentano il dominio di quest'ultimo sulla natura attraverso forme obbligate. Per contro il giardino inglese d'Oltremanica, che si afferma nel Romanticismo, pone la natura al centro del mondo, con un disegno apparentemente "casuale".


Giardino inglese
Botanischer Garten Berlino









Sempre in periodo romantico e in pieno colonialismo, nascono in Europa gli orti botanici e i giardini di acclimatazione, veri e propri musei all'aria aperta e non, destinati ad accogliere, studiare e sperimentare essenze raccolte nei 5 continenti.

Il giardino giapponese
Nella stessa epoca si scoprono i giardini dell'Estremo Oriente, delle ricche corti degli imperatori cinesi e giapponesi, alla costante ricerca di equilibrio fra uomo e natura.
Giardini di Versailles







Ai giorni d'oggi il giardino è questo e molto di più, è tutto e il suo contrario: un mix di remake e revival, che creano una serie di tendenze ove l'unico elemento comune è il desiderio antico di un'oasi di benessere e la passione per uno spazio progettato e curato nei minimi dettagli.